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Sei un orticoltore attento a produrre in modo sostenibile? Sei un coltivatore biologico? Hai aderito a disciplinari di produzione? O vuoi, più prosaicamente, ridurre i costi del tuo processo produttivo migliorando la qualità delle tue colture? Allora non puoi non pensare seriamente a introdurre la pacciamatura. Sempre che tu non voglia punirti dedicando il tuo tempo a estirpare infestanti. Parliamo di pacciamatura, come si applica e i vantaggi che offre.

pacciamatura-vantaggi

La pacciamatura tradizionale consiste nel distribuire sul terreno, intorno alle piante coltivate, paglia, altri residui colturali, foglie secche, letame o altro materiale (creando un mulch), allo scopo di proteggere le colture dalla competizione con le infestanti, dalle gelate, dalle temperature troppo elevate e contribuire a preservare la riserva idrica del terreno. Oggi in sostituzione di questi materiali incoerenti e quindi molto permeabili sia all’aria che all’acqua, si ricorre a film coerenti, di origine plastica (in genere polietilene additivato, a bassa densità) o di origine biologica (derivati dall’amido di mais, dalla cellulosa o da combinazioni di diverse sostanze) e in questo caso i film sono biodegradabili. I biodegradabili offrono, quindi, l’innegabile vantaggio di evitare la raccolta a fine ciclo e di lasciare (come inevitabilmente accade) residui plastici nel suolo. La velocità di degradazione dei biologici varia secondo la tipologia del materiale (ad esempio è in genere più rapida la degradazione dei materiali derivati dall’amido di mais rispetto a quelli cellulosici) e secondo la fertilità del suolo e la sua carica microbica. Tuttavia, la velocità di degradazione è in antitesi con la durata del film e quindi un buon materiale deve possedere adeguate proprietà meccaniche, resistere integro finché svolge la sua funzione e degradarsi in fretta subito dopo. Per questo motivo, oltre a una mera convenienza di costo, oggi i film in cellulosa e suoi derivati sono pressoché scomparsi dal mercato, sostituiti da film realizzati in Materbì. Questo materiale è ottenuto dalla lavorazione dell’amido di mais e si distingue per le doti di resistenza, la buona biodegradabilità a fine ciclo e una durata compatibile con i cicli produttivi delle orticole (comunque variabile in funzione dello spessore). In terreni con bassa attività biologica il residuo a un anno di distanza può superare il 5-6% in peso, in terreni biologicamente attivi non è più visibile.

pacciamatura-fragole-aiuoleLa pacciamatura è una tecnica vecchia quanto lo è l’agricoltura, nata soprattutto per limitare lo sviluppo delle infestanti, problema enorme nel passato e non facile da gestire neanche oggi. La pacciamatura, impedendo alla radiazione solare di raggiungere le giovani foglie delle infestanti e anche ostacolandone fisicamente la loro crescita, risolve bene questo aspetto. La pacciamatura svolge o può svolgere anche altre funzioni perché il suo utilizzo interferisce con diversi parametri fisici, chimici e biologici del terreno, con lo sviluppo stesso della coltura e di alcuni parassiti. Quindi, in base al comportamento che il film manifesta nei confronti della luce e della permeabilità ai gas, cambiano gli effetti e quindi l’azione svolta. La qualità intrinseca del prodotto dipende, invece, dalle caratteristiche meccaniche: resistenza alla trazione, resistenza allo strappo, resistenza all’urto (o al dardo cadente), e all’allungamento.

Analizziamo nel dettaglio come la pacciamatura effettuata con un film coerente può modificare positivamente l’ambiente di coltivazione.

 

1. Pacciamatura: riscaldamento del terreno e anticipazione della raccolta.

Il film conferisce un più o meno intenso incremento della temperatura del suolo attraverso due meccanismi. Con Pacciamatura-solanacee-pieno-campofilm trasparenti (questi solo realizzati in polietilene) il riscaldamento è ottenuto per effetto serra; con film opachi e di colore scuro per assorbimento della radiazione solare incidente che, trasformata in calore, è poi trasmessa per convezione e conduzione al terreno.

L’impiego dei film scuri nelle colture primaverili consente di ottenere un anticipo nella messa a dimora in pieno campo e nella maturazione delle orticole, permettendo di raggiungere i mercati come primizie.

 

2. Pacciamatura: controllo delle infestanti.

I film opachi alla radiazione solare e, in particolare, a quelle lunghezze d’onda attive per la fotosintesi, che sono comprese fra 400 e 490 nm (banda blu) e fra 560-700 nm (banda rossa), impediscono la fotosintesi e quindi lo sviluppo delle infestanti. Nei film parzialmente trasparenti a queste lunghezze d’onda lo sviluppo delle infestanti può avvenire comunque, ma a frenare o eliminare le giovani piantine intervengono un’azione meccanica di contenimento operata dal film e un incremento della temperatura dell’atmosfera compresa fra il film e il terreno che può causare la lessatura delle foglie e quindi la morte dell’infestante.

 

3. Pacciamatura: riduzione dell’evaporazione.

L’impiego di film pacciamanti comporta sempre una riduzione dell’evaporazione dell’acqua, contribuendo a preservare le risorse idriche disponibili per la coltura. Tuttavia i film e in particolare i prodotti biodegradabili, non sono completamente impermeabili ai gas, ma il passaggio del vapore acqueo è ovviamente fortemente limitato.

I film, quindi, consentono anche di risparmiare l’acqua di irrigazione che generalmente è distribuita mediante una manichetta opportunamente forata e stesa a contatto del terreno all’atto della stesura del film. Un’ottima soluzione per aumentare il risparmio idrico in agricoltura.

 

4. Pacciamatura: riduzione delle malattie fungine.

L’uso di film coerenti riduce l’insorgenza di malattie causate da alcuni patogeni fungini e batterici. Questo effetto è riconducibile a diversi fattori. Il primo è dovuto alla separazione fisica fra terreno e parte area della pianta creata dal film. Il secondo dipende dalle caratteristiche microclimatiche che s’instaurano sopra al terreno caratterizzate da una minore umidità e una maggiore temperatura. Infine la minore suscettibilità della coltura pacciamata nei confronti di molti patogeni va anche ricercata nella riduzione degli stress che possono indebolire la naturale resistenza della coltura.

 

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5. Pacciamatura: azioni di stimolo sulla fotosintesi e/o sulla maturazione dei frutti o sulla dissuasione verso attacchi da parte di insetti

I film coerenti producono una modificazione (quantitativa e qualitativa) della radiazione solare disponibile sotto e sopra il film. Questo va ad incidere sullo sviluppo sia delle infestanti e sia della coltura. Gli effetti prodotti dal film di pacciamatura dipendono dalle caratteristiche di trasmittanza, assorbimento e riflessione per ciascuna delle lunghezze d’onda della luce e per i raggi ultravioletti (UV) che caratterizzano il materiale.

pacciamatura-D35Ad esempio, si utilizzano film con albedo elevato, cioè elevata riflessione, quando si vuole incrementare la capacità fotosintetica della coltura. Questi film sono caratterizzati da una ridotta trasmittanza (non fanno cioè passare il raggio luminoso) e quindi impediscono lo sviluppo delle infestanti. Per stimolare una colorazione più omogenea dei frutti si ricorre anche a film caratterizzati dalla capacità di riflettere solo alcune lunghezze d’onda della luce e gli UV. In questi casi alcuni film hanno colore diverso sulle due facce: nero all’interno per impedire la crescita delle infestanti; giallo, o grigio-argenteo, o altro colore all’esterno per riflettere le lunghezze d’onda ritenute utili.

A tale proposito è stato dimostrato che la riflessione di alcune lunghezze d’onda incide negativamente sulla presenza di insetti volatori come gli afidi e alcuni lepidotteri diurni. Ridurre la presenza di questi insetti diminuisce inoltre la diffusione di virosi e batteriosi che spesso accompagnano gli insetti. Inoltre, colori chiari (e quindi a elevata riflessione) riducono le escursioni di temperatura fra il giorno e la notte.

La scelta del colore, quindi, va condotta anche in base alle esigenze della coltura e alla stagione, potendo favorire l’effetto termico (se si vuole anticipare la produzione), la riflessione (se si vuole incrementare la radiazione solare disponibile per la coltura), o condizioni intermedie.

 

6. Pacciamatura: ciclo dell’azoto

Altre interferenze possono riguardare il ciclo dei composti azotati con un fenomeno positivo legato a una minore evaporazione di azoto ammoniacale, ottenuto dalla barriera fisica prodotta dal film, e l’attività biologica del terreno, con un’accelerazione dei processi metabolici, dovuto al calore e al mantenimento di un buon livello di umidità.

 

7. Pacciamatura: pulizia del prodotto

pacciamatura-lattuga-ricciaLa presenza del film riduce o impedisce (a seconda della larghezza) che l’irrigazione (se del tipo a pioggia) o la pioggia stessa imbrattino con terra il prodotto da raccogliere. Questo effetto, quando il prodotto è un cespo di insalata, da solo spinge molti coltivatori a utilizzare la pacciamatura, anche e soprattutto in un'ottica di agricoltura sostenibile. Tuttavia molte sono le produzioni che potrebbero avvantaggiarsi di una migliore pulizia del prodotto, come ad esempio gli ortaggi da mensa.

 

Come inserire la pacciamatura nel processo produttivo

L’implementazione della pacciamatura presuppone però l’adozione di alcuni accorgimenti. Ad esempio è auspicabile sostituire i sistemi d’irrigazione a pioggia con quelli a manichetta perché, oltre a garantire un risparmio di acqua, consentono di superare con maggiore efficienza la barriera prodotta dal film. Utilizzando l’irrigazione a pioggia i film sono micro forati per diventare permeabili all’acqua, ma comunque rallentano il passaggio dell’acqua incrementando le perdite per evaporazione.

Inoltre è necessario modificare le modalità di concimazione ricorrendo per le eventuali concimazioni di copertura previste a concimazioni fogliari (concimi liquidi distribuiti con irroratrici) o alla fertirrigazione.

Per l’impianto della coltura è necessario ricorrere a trapiantatrici predisposte per operare su pacciamatura o a seminatrici speciali, in grado di forare depositare il seme nel terreno. A tale riguardo va segnalata Modula, una seminatrice di precisione, innovativa e polivalente, in grado di seminare, anche a postarelle, direttamente su film.

pacciamatura-CoModusLa stesura del film di pacciamatura (plastico o biodegradabile) può essere compiuta dalla macchina che realizza l’ultima lavorazione del terreno, o da una macchina specializzata per questa operazione (la pacciamatrice) oppure direttamente dalla trapiantatrice. La scelta tecnologica implica una diversa strategia di lavoro e soprattutto offre una serie di vantaggi diversi che andranno ben analizzati nello specifico contesto produttivo.

Quando la stesura del film è combinata alla lavorazione del terreno, è più facile realizzare aiuole o porche per ridurre i problemi di asfissia radicale creando un gradiente di umidità nel suolo che favorisce lo sviluppo e l’esplorazione radicale. Quando le aiuole sono molto rilevate rispetto al piano di campagna, come richiesto nella coltivazione della fragola, la stesura del film contemporanea alla formazione dell’aiuola rappresenta l’unica strada praticabile.

La stesura del film per la pacciamatura combinata al trapianto può essere effettuata con diverse tipologie di macchine. Possiamo distinguere quelle che possono operare su film già steso, che in molti casi sono predisposte anche per alloggiare una pacciamatrice, da quelle che devono provvedere loro stesse alla deposizione del film perché viene realizzato il solco (continuo) prima della stesura, e la deposizione della pianta dopo la stesura del film. Questa seconda tipologia è specializzata nel trapianto delle piantine allevate in cubetto.

 

Conclusione

La pacciamatura offre diversi vantaggi. In questo articolo abbiamo visto i 7 principali. Addentrandosi nella coltivazione specifica di ogni coltura, poi, se ne individuano altri più caratteristici.

Per assicurarsi che questa tecnica offra i benefici sopra trattati, bisogna accertarsi che venga eseguita a regola d’arte. I teli e l’eventuale impianto di irrigazione a manichetta devono essere ben stesi e assicurati al terreno. Forigo, tra le sue soluzioni, presenta pacciamatrici utilizzabili anche nelle situazioni più gravose, sia singolarmente, sia in combinazione con macchine che effettuano lavorazioni precedenti alla stesura del telo (come le interratrici e le aiuolatrici).

Speriamo che questo articolo sia stato utile alle tue ricerche. Se dovessi avere bisogno di qualche informazione in più o volessi scoprire quale macchina sarebbe meglio utilizzare nel tuo caso specifico, non esitare a contattarci!

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R&S Forigo

Scritto da R&S Forigo

Divisione Ricerca e Sviluppo di Forigo Roteritalia. Team di esperti impegnati nello studio e nell'analisi delle principali tecniche agricole ed orticole utilizzate oggi. La conoscenza unita alla competenza sono il punto di partenza per il miglioramento continuo in uno scenario di innovazione e sviluppo tecnologico.


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