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Ormai da qualche anno, i cambiamenti climatici (e, in particolare, le condizioni sempre più estreme di temperature elevate e di scarsa piovosità in estate) sono situazioni reali che colpiscono noi tutti ma soprattutto gli agricoltori, costretti a dover comprendere e a sapersi adattare per effettuare le proprie coltivazioni.

Per le colture irrigue, questo vuol dire applicare tecniche di irrigazione atte a ridurre l’utilizzo e lo spreco di acqua, nonché a migliorarne l’efficienza d’uso, ma anche l’utilizzo di energia elettrica e/o gasolio (per il pompaggio e la messa in pressione degli impianti irrigui) e l’utilizzo dei fertilizzanti. Si parla quindi di microirrigazione o – più semplicemente – irrigazione a goccia, che grazie alla sua elevata efficienza d’uso e uniformità irrigua e alle basse pressioni di esercizio, è una tecnica che permette il raggiungimento di tutti questi obiettivi.

Se correttamente applicata, a essa sono legate l’incremento di resa e di qualità delle produzioni. Con la fertirrigazione poi (ovvero la distribuzione dei fertilizzanti con l’acqua di irrigazione), si possono esaltare i vantaggi dell’irrigazione a goccia, con il vantaggio di poter automatizzare queste operazioni. Scopriamo di più in questo articolo!

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Differenze tra aspersione e microirrigazione

Per le coltivazioni di pieno campo su grandi estensioni (quali ad esempio mais, pomodoro da industria, tabacco, patata, orticole e frutticole, ecc.), a ciclo prevalentemente primaverile-estivo e spesso coltivate su terreni sciolti o sabbiosi, irrigazione e concimazione rivestono un ruolo fondamentale. Resta però, purtroppo, ancora molto da fare, sia per quanto riguarda la gestione tecnica delle irrigazioni che delle fertirrigazioni, al fine di ottimizzare la nutrizione idrica e minerale dei nutrienti apportati con i fertilizzanti idrosolubili.

L’ormai consolidato impiego di grandi macchine per l’aspersione a pioggia (i cosiddetti rotoloni), seppur continuamente migliorate nelle caratteristiche tecniche e di affidabilità, determinano oneri importanti per la loro gestione pratica. Esse, infatti, richiedono un certo impiego di manodopera e di consumo di energia, necessari per distribuire notevoli quantità di acqua a elevate pressioni, superiori a volte alle 8-12 atmosfere.

IrrigazioneGocciaAPoiché la risorsa acqua è un bene sempre meno disponibile, il suo consumo deve essere quanto più possibile gestito e controllato, sia attraverso l’irrigazione a goccia sia con la sensoristica e l’automazione, al fine della sua riduzione in quantità (quindi un risparmio idrico) e ottimizzazione in efficienza di utilizzo. La tecnica dell’irrigazione a goccia, abbinata alla fertirrigazione, permette una riduzione degli stress idrici alle piante per tutto il ciclo produttivo, permettendo alla pianta una minore difficoltà a trovare l’acqua e gli elementi nutritivi necessari nelle giuste quantità. La precisione del controllo della nutrizione delle colture irrigate per aspersione non è di facile applicabilità come invece lo è per coloro che utilizzano l’irrigazione a goccia. Di conseguenza la fertirrigazione di precisione è una logica applicazione alla microirrigazione.

Le foglie bagnate con l’aspersione a pioggia sono un facile ricettacolo di molte malattie fungine e batteriche. Non solo: il terreno costipato a seguito dell’effetto battente delle gocce dell’aspersione, porta alla formazione della crosta superficiale (in particolare su terreni limoso-argillosi) la quale potrebbe comportare delle difficoltà di emergenza delle giovani piantine. In particolare, tale costipamento e dunque compattazione del terreno, se protratta per più giorni, potrebbe anche porre le condizioni per una possibile asfissia radicale delle giovani piantine, anche da trapianto, a causa della conseguente scarsità d’ossigeno, riducendo così lo sviluppo e l’attività radicale e di conseguenza la crescita della pianta. L’acqua, erogata in modo lento e in quantità frazionata, non determina problemi di scorrimento superficiale ed erosione del suolo.

Non essendo necessario predisporre dei corridoi per il passaggio degli irrigatori, sia nel caso dei rotoloni, sia nel caso degli irrigatori mobili (i cosiddetti cannoni), si recupera ai fini produttivi una porzione di terreno non trascurabile. Il vento, inoltre, non ostacola l’irrigazione e le operazioni colturali sono eseguibili durante l’irrigazione a goccia. Bisogna essere però consapevoli anche degli svantaggi della microirrigazione: per esempio, la manichetta gocciolante deve essere recuperata e smaltita a fine ciclo produttivo, a meno che non si applichi la tecnica della subirrigazione con la manichetta posizionata a 30-35 cm di profondità, dove vi resterà per molti anni.Scopri perché le soluzioni FORIGO sono differenti

Come funziona un impianto di fertirrigazione sulle colture in pieno campo?

Il numero dei settori irrigui è legato alla portata dell’impianto irriguo, alle esigenze delle piante e alla superficie totale da irrigare. La disponibilità di attrezzature e impianti ben progettati, nonché la preparazione tecnica del progettista/impiantista, mettono a disposizione dell’agricoltore cliente finale, la possibilità di realizzare impianti con elevata efficienza e uniformità idrica.

IrrigazioneGocciaCOvviamente, anche il filtraggio dell’acqua ed il sistema di iniezione dei fertilizzanti devono essere adeguati alle portate di questi impianti. Questa scelta deriva da calcoli tecnici, economici e funzionali: infatti, con impianti di questo tipo si gestiscono comodamente superfici di diverse decine e centinaia di ettari, anche in condizioni di forte emergenza idrica per forte evapotraspirazione e in terreni molto sabbiosi. Filtrazione ed iniezione dei fertilizzanti possono essere sistemate su postazioni o carrelli mobili (portate o carrellate) che, grazie a un comodo attacco a tre punti del trattore o a ruote, possono comodamente essere spostati e posizionati a giorni alterni in zone differenti dell’azienda, ampliando le superfici irrigabili (e fertirrigabili) con l’impiego di un solo gruppo di controllo ed automazione.

Da anni, le ditte di irrigazione mettono a disposizione dei sistemi di gestione dell’irrigazione e della fertirrigazione a costo accessibile e totalmente automatizzati: questi sistemi, essendo portati da un trattore agricolo o da un pick-up, possono essere installati velocemente e alimentati a corrente continua, con l’unica raccomandazione di scegliere terreni possibilmente simili per quanto riguarda le portate e il numero di settori. In questo modo, potranno essere gestiti dalla stessa postazione più ettari di coltura in due, tre o anche più settori differenti.

Componenti dell’impianto di fertirrigazione

Un buon impianto irriguo per colture specializzate in pieno campo prevede prima di tutto la presenza di un sistema di filtrazione, possibilmente automatico, che sia in grado di pulirsi quando la differenza di pressione misurata a monte e a valle si riduce del valore impostato, indicando un accumulo di sporcizia nel filtro.

IrrigazioneGocciaBUn buon filtro autopulente deve essere in grado di effettuare quest’operazione, detta controlavaggio, con minime riduzioni di portata e in un tempo piuttosto rapido – in pochi minuti – per permettere all’impianto di funzionare anche con acque estremamente sporche e svincolare l’operatore dalle operazioni di pulizia. Un’elettrovalvola comandata da una centralina gestirà l’irrigazione e la filtrazione e avvierà l’impianto nel giorno e l’ora stabiliti, azionando contemporaneamente anche il gruppo pompa, che solleva l’acqua dalla fonte idrica e la manda nell’impianto con una pressione variabile, secondo le dimensioni e il tipo dell’impianto. Nei casi in cui si abbia acqua già in pressione (consorzi irrigui) basterà collegare il sistema alla bocchetta scelta, controllando l’apertura e chiusura della valvola.

La centralina avrà il compito di comandare l’apertura e la chiusura delle varie elettrovalvole, per indirizzare l’acqua al settore di irrigazione voluto e controllare con un contalitri sia l’erogazione di acqua che l’iniezione dei fertilizzanti. In caso di anomalie di portata (che potrebbero significare rottura di tubazioni) è così possibile intervenire con l’interruzione dell’irrigazione e l’attivazione di un allarme, prima che possano esserci danni per la coltura. La centralina può controllare anche l’iniezione dei fertilizzanti (precedentemente sciolti in una o più apposite vasche) ed è in grado di gestire dapprima l’apporto di acqua non concimata, per umidificare la zona dell’apparato radicale e ottimizzare l’assorbimento di elementi nutritivi. In seguito, si può iniziare a iniettare la soluzione fertilizzante nella linea in modo proporzionale, ossia, grazie ad un apposito contalitri, effettuando un preciso rapporto volume/volume, secondo le indicazioni impostate dal tecnico.

Infatti, il migliore risultato produttivo si ottiene con un contenuto di fertilizzanti nella soluzione nutritiva non superiore ai 1-2 grammi/litro, considerando anche i nutrienti (cationi ed anioni) già normalmente presenti nell’acqua stessa. Allo stesso modo si può correggere il pH dell’acqua irrigua, portandola al valore ottimale di pH 6-6,5 con un’opportuna acidificazione.

IrrigazioneGocciaDTerminato l’apporto voluto di fertilizzante, la centralina può terminare l’irrigazione con la restante parte di sola acqua acidificata, per consentire una conseguente prevenzione dal rischio di incrostazioni da calcare dei gocciolatori, prima di iniziare a irrigare il settore successivo. Queste operazioni si ripetono per tutti i settori. In qualunque momento l’agricoltore può controllare l’irrigazione effettuata, grazie a semplicissime operazioni sulla tastiera di lavoro della centralina. È ovviamente possibile fare anche eseguire al sistema operazioni comandate manualmente, sia attraverso il computer, sia in remoto sul proprio smartphone o PC. Nel caso del “banco mobile” (portato o carrellato), terminata l'irrigazione, il sistema viene sganciato dalle condotte grazie a giunti sferici veloci, agganciato al trattore o al pick-up e riportato presso la sede aziendale, scongiurando così anche il problema di eventuali furti o atti vandalici.

Conclusione

L’irrigazione a goccia e la fertirrigazione possono offrire notevoli benefici agli agricoltori, evitando problematiche sia legate alla resa e fertilità del terreno sia allo sviluppo delle piantine. Certamente, a dei buoni impianti di irrigazione devono affiancarsi, in una fase precedente, macchine per la lavorazione del terreno efficienti e innovative, che diano la garanzia di un terreno ben preparato e pronto ad accogliere le colture.

Forigo, da decenni, realizza soluzioni innovative per i settori agricolo e orticolo, facendo sempre attenzione a lasciare al cliente la possibilità di personalizzare la macchina per renderla su misura per le proprie esigenze. La nostra competenza ed esperienza sono sempre al tuo servizio: per maggiori informazioni sull’irrigazione a goccia e la fertirrigazione o per conoscere più da vicino le nostre soluzioni, non esitare a contattarci!

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R&S Forigo

Scritto da R&S Forigo

Divisione Ricerca e Sviluppo di Forigo Roteritalia. Team di esperti impegnati nello studio e nell'analisi delle principali tecniche agricole ed orticole utilizzate oggi. La conoscenza unita alla competenza sono il punto di partenza per il miglioramento continuo in uno scenario di innovazione e sviluppo tecnologico.


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