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Con il termine sovescio nel vigneto si intende la semina autunnale (ma anche primaverile) nei filari del vigneto di una o più specie di piante erbacee selezionate che, una volta cresciute, vengono sfalciate e interrate.

Le principali specie da sovescio appartengono a tre famiglie: graminacee, leguminose e brassicacee (crucifere). Ogni famiglia e ogni specie ha un diverso effetto sul terreno, principalmente dato dal comportamento dell’apparato radicale e dal diverso quantitativo di biomassa apportato.

In quest’ottica, è quindi molto importante modulare la scelta del miscuglio di sementi in base alle necessità di ogni singolo vigneto. In tema di valorizzazione delle risorse idriche, uno degli aspetti chiave del sovescio riguarda proprio il quantitativo di biomassa garantito da questa operazione. La sostanza secca interrata è infatti in grado di migliorare la struttura del terreno aumentando considerevolmente la sostanza organica e incrementando conseguentemente la portanza idrica.

Coltivare questi erbai nel vigneto e interrare la massa vegetale da loro prodotta aumenta la fertilità del terreno dal punto di vista chimico, fisico e biologico. Tra l’altro, rafano e senape sfavoriscono la presenza dei nematodi nei terreni sabbiosi.

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Quando è il momento migliore per procedere alla semina del sovescio nel vigneto?

Considerando che le piante da sovescio raggiungono un’altezza di 1,5-2 metri, la semina si effettua normalmente a filari alterni per consentire l’esecuzione delle operazioni grazie al filare non interessato dal sovescio.

Si procede in autunno dopo una fresatura ed erpicatura superficiale del terreno, meglio se preceduta da una ripuntatura in profondità in caso di terreni particolarmente pesanti o compattati.

La semina richiede l’utilizzo di una seminatrice in grado di gestire la distribuzione di semi di diverse dimensioni nel modo più uniforme possibile. Il seme va interrato al massimo di un paio centimetri, poiché a profondità superiori faticherebbe a germogliare.

In primavera le piante da sovescio crescono molto e la fioritura estiva può durare anche 40-50 giorni: ciò esclude l’impiego sulla coltura arborea di prodotti fitosanitari tossici per le api e gli insetti pronubi.

In estate, al termine della fioritura, l’erbaio va sfalciato con una falciatrice e interrato ancora verde con un erpice a dischi o aratro.

Questo tipo di gestione permette di garantire una copertura del terreno per tutto il periodo invernale proteggendo il suolo dai fenomeni di erosione causati dalle piogge che si concentrano in autunno e in inverno. In questo modo si limitano i fenomeni di lisciviazione e si incrementa la sostanza organica nel terreno. Nel periodo primaverile gli inerbimenti vengono interrati andando quindi a eliminare, nei periodi più siccitosi, la competizione delle essenze erbacee con la vite.

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Quali sono i vantaggi nel praticare un sovescio nel vigneto?

Uno studio di 7 anni svolto dalla Fondazione E. Mach (Trento), in un vigneto coltivato con Pinot bianco e Riesling, ha evidenziato che la sostanza organica ha subito un incremento del 29% nel suolo delle parcelle sovesciate, mentre in quelle condotte con la tecnica classica è rimasta sostanzialmente invariata.

La cosa interessante è che ad essere incrementata, secondo lo studio, è stata la frazione stabile della sostanza organica, quella cioè rappresentata da composti organici resistenti all’attacco microbico (lignina, cere, resine, suberina) che permangono e si integrano alla matrice minerale. Questo processo di stabilizzazione della sostanza organica, da un lato contribuisce a sequestrare carbonio nel suolo, altrimenti rilasciato in atmosfera sotto forma di CO2, dall’altro rappresenta una riserva di nutrienti a lento rilascio.

Questo aspetto è di importanza fondamentale perché, per garantire un’adeguata fertilità dei suoli agrari, è necessario mettere in atto pratiche agricole che tendono a preservarla e a integrare, non soltanto la frazione a rapido rilascio di nutrienti, ossia la componente labile, ma anche la frazione in grado di contribuire al miglioramento della struttura del suolo e delle sue proprietà, ovvero la componente stabile.

Conclusione

La pratica del sovescio nel vigneto è una pratica agricola di vitale importanza per la rigenerazione e il mantenimento della fertilità del suolo, in quanto contribuisce significativamente all’incremento della sostanza organica stabile e alla preservazione delle risorse idriche.

La scelta accurata delle specie da sovescio e la loro corretta gestione sono fondamentali per massimizzare i benefici di questa tecnica. In questo contesto, le macchine Forigo rappresentano strumenti indispensabili, contribuendo a una gestione agricola sostenibile e produttiva del vigneto. Contattaci per ricevere maggiori informazioni: siamo sempre pronti a misurarci con te!

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R&S Forigo

Scritto da R&S Forigo

Divisione Ricerca e Sviluppo di Forigo Roteritalia. Team di esperti impegnati nello studio e nell'analisi delle principali tecniche agricole ed orticole utilizzate oggi. La conoscenza unita alla competenza sono il punto di partenza per il miglioramento continuo in uno scenario di innovazione e sviluppo tecnologico.


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