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Quando si parla di manutenzione delle macchine agricole la prima cosa da fare è suddividere l’argomento tra ordinaria e straordinaria.

Nel primo caso si intende quella serie di controlli che è consigliabile effettuare giornalmente (o comunque ad ogni turno di lavoro); nel secondo caso, invece, frequenza e intervalli sono meno definiti e vanno individuati caso per caso, o macchina per macchina.

Vediamo di seguito come operare per la manutenzione ordinaria e straordinaria di una trincia sarmenti: tipologia di macchina che effettua operazioni estremamente usuranti dal punto di vista meccanico, spesso in condizioni di elevatissima polverosità.

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Come si effettua la manutenzione ordinaria della trincia?

Ad ogni turno di lavoro è consigliabile effettuale la lubrificazione, la pulizia ed il controllo visivo della trincia.

Nello specifico, la lubrificazione si conferma un’operazione fondamentale che, di norma, andrebbe eseguita ogni volta che si utilizza la macchina o comunque ogni otto ore di operatività della stessa. L’obiettivo di questa pratica è essenzialmente quella di mantenere nel tempo l’efficienza di tutti i componenti “lubrificabili”, cioè perni, spinotti e soprattutto i cuscinetti di rotolamento e di strisciamento.

I punti più importanti nelle macchine sono appositamente predisposti per poter effettuare la lubrificazione senza grossi difficoltà, tramite degli ugelli ingrassatori (chiamati anche nipples).

La qualità costruttiva e di progettazione di una trincia si vede anche dalla visibilità ed accessibilità degli ugelli per l’ingrassatura. Alcuni di questi possono essere protetti da carter che però devono comunque offrire un punto di accesso. In generale per ognuna delle parti in movimento della trincia deve essere presente un apposito ugello ingrassatore.

Importante seguire la regola: ingrassare “quanto basta”, evitando sprechi o trafilature di grasso. A titolo di esempio basta considerare che i perni adibiti allo spostamento laterale delle trince vengono sicuramente meno sollecitati rispetto ai cuscinetti del rotore. Quest’ultimo, a causa dei regimi di rotazione con velocità elevate, è sicuramente il componente che richiede l’attenzione più elevata nella lubrificazione.

Anche il rullo posteriore, quando presente, va lubrificato con cura. Su questo componente infatti grava una buona percentuale del peso complessivo dell’attrezzo ed è essenziale assicurare il suo corretto rotolamento per evitare intasamenti del rotore.

Altri componenti che richiedono un’attenta lubrificazione sono l’albero di trasmissione del moto e le crociere del giunto cardanico. La scatola del cambio, invece, che normalmente è immersa in bagno d’olio non necessita di ingrassaggio, rientra nelle operazioni di manutenzione straordinaria che affronteremo più avanti nell’articolo.

Ultimo aspetto da evidenziare, tutt’altro che scontato, è che la lubrificazione va effettuata a trincia ferma e assicurandosi che la presa di potenza del trattore sia in folle per evitare qualunque rischio di attivazione dei componenti.

Le operazioni di pulizia, effettuabili con una comune idropulitrice, sono anche l’occasione per controllare visivamente se sul rotore sono presenti accumuli di materiale trinciato, corde o fili avvolti, rotture o segni di eccessiva usura dei componenti. Lo spazio tra i coltelli del rotore tende a riempirsi di materiale trinciato e anche di terra (soprattutto se capita di toccare fino a terra con gli utensili) e va pulito con cura per mantenere elevata la funzionalità della trincia.

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Come si effettua la manutenzione straordinaria della trincia?

Il periodo di tempo tra una manutenzione straordinaria e un’altra di una trincia viene eseguita ovviamente meno spesso rispetto alla ordinaria. Varia infatti in relazione al lavoro svolto dall’attrezzatura e spesso viene eseguita in concomitanza ad eventuali riparazioni o comunque in periodi in cui non viene utilizzata.

Tra le operazioni “classiche” di manutenzione straordinaria possiamo elencare:

  • sostituzione degli utensili (mazze o coltelli),
  • rabbocco o sostituzione dell’olio del cambio,
  • sostituzione delle cinghie.

Sostituire gli utensili usurati è fondamentale per un duplice motivo. L’usura può sbilanciare il rotore determinando vibrazioni e sovraccarico dei cuscinetti e ridurre la capacità di taglio o lavorazione della macchina facendo aumentare i consumi. Sostituire gli utensili della trincia (che vanno sempre scelti originali o di marche consigliate dal costruttore rispettando le specifiche per il rotore) è però un’operazione decisamente complessa e se non si è attrezzati per effettuarla in modo efficace e in sicurezza è meglio rivolgersi ad officine autorizzate.

Gli utensili, coltelli o mazze che siano, sono in acciaio temprato specifico e girano sul rotore a velocità anche molto elevate, per questo devono rispettare le specifiche della macchina, inoltre anche i bulloni e le boccole (di acciaio temprato) devono avere il giusto grado di resistenza.

Per quanto riguarda la sostituzione dell’olio del cambio è importante seguire le indicazioni degli intervalli di lavoro del manuale di uso e manutenzione della macchina o fare riferimento alle targhette normalmente applicate vicino alla cassa, che riportano anche le specifiche del lubrificante da utilizzare (gli oli in commercio vengono identificati mediante una sigla specifica, cioè GL, seguita da un numero che varia da 1 a 5 e che indica la viscosità dell’olio).

Le cinghie, che trasmettono il moto dalla scatola di trasmissione al rotore, proteggono anche la macchina da eventuali sovraccarichi slittando sulle pulegge quando viene superato un certo limite di coppia. Questa funzione da una parte protegge il rotore da danneggiamenti e dall’altra determina una certa usura delle cinghie stesse. Di conseguenza le cinghie vanno controllate visivamente e se appaiono consumate, sfilacciate o slittano nonostante il tensionamento sia corretto, vanno sostituite con altre della corretta misura (lunghezza, sezione e dentellatura).

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Scritto da R&S Forigo

Divisione Ricerca e Sviluppo di Forigo Roteritalia. Team di esperti impegnati nello studio e nell'analisi delle principali tecniche agricole ed orticole utilizzate oggi. La conoscenza unita alla competenza sono il punto di partenza per il miglioramento continuo in uno scenario di innovazione e sviluppo tecnologico.


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