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Poche attrezzature come le trinciatrici (detta anche trincia) – categoria che raggruppa trinciasarmenti e trinciastocchi – vengono utilizzate in condizioni limite. A questa tipologia di macchine è infatti richiesto di effettuare operazioni estremamente usuranti dal punto di vista meccanico, che vanno dal taglio della vegetazione spontanea alla trinciatura dei residui di potatura su svariate pendenze, quasi sempre in condizioni di elevatissima polverosità.

Oltre che da una corretta manutenzione, l’affidabilità e la vita utile delle trinciatrici dipendono anche dall’accuratezza nella progettazione e dalla qualità dei materiali che le compongono. Ma quali sono nel dettaglio gli aspetti che influenzano il funzionamento di una trincia?

Sebbene i tanti modelli disponibili in commercio possano risultare simili dal punto di vista costruttivo, a fare la differenza in campo sono le diverse caratteristiche tecniche della macchina. Affinché il funzionamento della trincia sia ottimale è necessario che i diversi attributi della macchina consentano la sua regolazione in modo agevole, soprattutto per quanto riguarda l’altezza di taglio.

Trincia-Forigo

 

Qualità dei materiali e progettazione: che ruolo hanno nel funzionamento della trincia?

Quando si parla di funzionamento della trincia si pensa immediatamente alle parti maggiormente soggette ad usura in queste attrezzatture, ossia:

  • gli utensili (mazze o coltelli in numero variabile in base alla larghezza di lavoro);
  • il rotore porta-utensili con i relativi supporti;
  • la scatola di trasmissione del moto;
  • l’albero cardanico;
  • le cinghie di trasmissione;
  • il terzo punto di collegamento alla trattrice;
  • il rullo posteriore e i suoi supporti.

Le mazze sono la tipologia di utensili prevalentemente impiegata sulle trinciatrici e l’entità della loro usura è legata soprattutto all’altezza di lavoro impostata e alla natura del materiale trinciato (legnoso o verde). Per questo, uno degli aspetti da considerare in fase di acquisto della trincia è la presenza, sulle zone di taglio delle mazze, di specifici trattamenti che aumentano la durata dell’affilatura.

I coltelli, generalmente nella versione a «Y», sono destinati a lavori più leggeri, come il mantenimento del cotico erboso, e risultano particolarmente sensibili agli urti accidentali contro sassi o corpi estranee. È quindi decisivo avere garanzia della qualità della loro realizzazione per garantirsi, nel tempo, un efficace funzionamento della trincia.

Alcuni modelli di trinciatrici sono poi equipaggiati con dei controcoltelli, in grado di ridurre i residui vegetali in piccoli frammenti per velocizzarne la decomposizione.

Ma il cuore di queste attrezzature è sicuramente la scatola di trasmissione centrale, la quale deve essere progettata in modo da reggere a diversi livelli di potenza per trasferire il moto alla trasmissione. Quest’ultimo metterà, poi, a sua volta, in rotazione il rotore a velocità molto elevate.

La sinergia tra questi tre elementivelocità di rotazione, movimento degli utensili e forma del telaio – determina la capacità della trincia di svolgere con efficacia il proprio lavoro, anche in condizioni di elevata umidità dei residui.Scopri perché le soluzioni FORIGO sono differenti

Come detto in precedenza, la scatola di trasmissione e il rotore sono frequentemente sottoposti a sforzi molto intensi. È chiaro quindi come la loro solidità, o eventuali soluzioni meccaniche studiate per rinforzarli, eviti il rischio di prematuri problemi strutturali, come cedimenti o deformazioni.

Anche la qualità dei cuscinetti a sostegno del rullo posteriore e la stabilità dei loro supporti è fondamentale per evitare che la trinciatrice risulti rumorosa o generi vibrazioni eccessive. Si tratta infatti di aspetti che, a lungo andare, pregiudicano la qualità del lavoro, la durata e il funzionamento della trincia stessa.

Inoltre, la maggior parte delle trinciatrici oggi disponibili sul mercato è dotata di un sistema di spostamento laterale dell’organo trinciante. Quest’ultima è una caratteristica molto utile che permette alle trincia di variare la loro posizione di lavoro rispetto alla trattrice, permettendo di lavorare con più accuratezza in prossimità di alberi, recinzioni o altri ostacoli. Lo spostamento per via idraulica risulterà, quindi, più agevole di quello manuale.

 

Conclusione

All’interno di questo articolo abbiamo passato in rassegna i principali aspetti che determina il corretto funzionamento di una trincia. Sono le componenti più soggette a usura quelle che più di tutte influiscono sulla durabilità dell’attrezzatura e sul suo grado di efficacia, anche nel momento in cui è necessario utilizzarla in condizioni del suolo particolarmente avverse.

Forigo Roter Italia progetta e sviluppa soluzioni innovative e altamente performanti per il comparto agricolo, destinate a un’ottimale preparazione e successiva lavorazione del terreno. Le nostre macchine sono pensate appositamente per evitare che il suolo, dunque la sostanza organica utile alla crescita delle colture, venga compromesso.

Se desideri ricevere maggiori informazioni sul funzionamento delle trincia e, in generale, su tutta la gamma di soluzioni Forigo, contattaci ora: la nostra squadra è qui per te!

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R&S Forigo

Scritto da R&S Forigo

Divisione Ricerca e Sviluppo di Forigo Roteritalia. Team di esperti impegnati nello studio e nell'analisi delle principali tecniche agricole ed orticole utilizzate oggi. La conoscenza unita alla competenza sono il punto di partenza per il miglioramento continuo in uno scenario di innovazione e sviluppo tecnologico.


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