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É continua e crescente l’evoluzione delle soluzioni automatizzate per il settore agricolo, confermata dal numero di brevetti depositati in tutto il mondo in ambito agricolo censiti dal database di EspaceNet basato sui dati dell’Ufficio europeo brevetti (Epo).

Nell’ultimo decennio, riporta il database, il numero di brevetti su attrezzature e macchine per l’agricoltura è aumentato dal 25 al 35% del totale evidenziando una stabilità sui nuovi materiali, una riduzione su trattamenti e prodotti chimici e un chiaro aumento su dati e automazione, settore in cui i brevetti sono addirittura quadruplicati.

Ma cosa intendiamo con il termine “automazione agricola”? Identifichiamo la tecnologia che usa sistemi di controllo (come circuiti logici o elaboratori) per gestire macchine e processi, riducendo la necessità dell'intervento umano mantenendo, o meglio aumentando, l’efficienza operativa.

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Migliorare la produttività con l’automazione agricola

Il punto di svolta dell’automazione agricola è legato a doppio filo all’evoluzione tecnologica, soprattutto in ambito elettronico, degli ultimi decenni. Se infatti negli anni 90, per fare un esempio, il rilevamento delle infestanti in tempo reale e il controllo dell’irroratrice non appariva fattibile, oggi lo scenario sta rapidamente cambiando, con macchine sempre più intelligenti e capaci di dare un supporto avanzato alle operazioni di campo.

Prevedere quali innovazioni prenderanno piede nelle campagne italiane nei prossimi anni non è facile, ma considerando i brevetti depositati negli ultimi anni emergono chiaramente quelli dedicati alla gestione variabile delle agrotecniche e alla loro automazione.

Le nuove attrezzature per la lavorazione primaria o secondaria del suolo, così come quelle che si occupano della semina, consentono già di leggere in tempo reale umidità, temperatura, livello di compattamento e sostanza organica, gestendo di conseguenza la profondità o l’intensità della lavorazione.

Le seminatrici di precisione sono già presenti sul mercato da anni e alla prova dei fatti restituiscono risultati molto buoni su omogeneità di semina e di germinazione. Altre tecnologie disponibili sul mercato ormai da tempo sono quelle in grado di rilevare in tempo reale il vigore vegetativo delle colture.

Si tratta in prevalenza di sensori ottici installati a bordo del trattore o dell’attrezzo e che rilevano la luce visibile o infrarossa riflessa dalle foglie. Il segnale raccolto, opportunamente processato, consente il calcolo di indici quali l’NDVI (Normalized Difference Vegetation Index, indice di vegetazione normalizzato) o l’NDRE (Normalized Difference Red Edge, indice di clorofilla). Questi si confermano utili per rilevare le variazioni locali di biomassa e quindi dosare, in proporzione al numero e alla vigoria delle piante, fertilizzanti o altri prodotti.

Scopri perché le soluzioni FORIGO sono differenti

Ma quando si parla di automazione agricola viene naturale pensare a sistemi completamente automatici, vale a dire i robot. Le macchine completamente robotizzate operanti oggi in ambito agricolo, escludendo i prototipi ancora in fase di sviluppo afferenti a progetti di ricerca di Università, non sono molte e si rivolgono in modo esclusivo a nicchie molto ristrette del panorama agricolo, principalmente la viticoltura e l’orticoltura di pieno campo.

Nel nostro Paese molto più ampia è la diffusione di attrezzature che integrano attuatori idraulici, pneumatici o elettrici. Si tratta di macchine che, grazie ai segnali ricevuti dai diversi sensori, possono:

  • correggere la pressione a terra o la posizione del selettore sulla seminatrice,
  • ottimizzare la profondità di lavoro dell’erpice,
  • correggere la posizione delle lame da diserbo ,
  • consentire una sarchiatura intrafilare tra pianta e pianta.

Lo scenario futuro sembra delineare ulteriori crescite in questa direziona, offrendo innovazioni sempre più interessanti per coinvolgere in modo più importante le fasi di raccolta. In questo caso l’obiettivo è quello di ottimizzare la valorizzazione del prodotto finale, per cui possono essere integrati sensori ottici (spettroscopi nel vicino infrarosso, multispettrali o altri) per monitorare la qualità in termini di contenuto proteico, grado zuccherino o umidità o per verificare la presenza di contaminazioni o corpi estranei.

Riassumendo, l’automazione agricola permette di ottimizzare la produzione delle colture riducendo i consumi energetici e di conseguenza le emissioni e i costi. I sistemi intelligenti sono programmati per operare a ciclo continuo e con margini di errore praticamente nulli. L’apporto umano resta e resterà comunque fondamentale per la supervisione.

In quest’ottica, Forigo Roter Italia, con le sue soluzioni innovative, si conferma leader indiscusso nella progettazione di macchine avanzate dal punto di vista dell’automazione agricola. Vuoi saperne di più? Dai uno sguardo al nostro catalogo, oppure, contattaci: saremo felici di rispondere a tutte le tue domande e curiosità per guidarti nella scelta del miglior prodotto per la tua azienda.

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R&S Forigo

Scritto da R&S Forigo

Divisione Ricerca e Sviluppo di Forigo Roteritalia. Team di esperti impegnati nello studio e nell'analisi delle principali tecniche agricole ed orticole utilizzate oggi. La conoscenza unita alla competenza sono il punto di partenza per il miglioramento continuo in uno scenario di innovazione e sviluppo tecnologico.


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