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Che cos'è l'imbianchimento? Per che tipo di esigenze può costituire una risposta? Come si mette in pratica? A quali tipologie di contesti è possibile applicarlo? Quali lavorazioni può coinvolgere? Abbiamo raccolto alcune risposte in questo breve articolo: se dovesse mancarne qualcuna di cui hai bisogno, non esitare a contattarci! Buona lettura.

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Chi pensa che l’attività dell’orticoltore si paralizzi durante l’inverno sbaglia di grosso. Il risveglio vissuto dalla natura ogni anno in primavera colpisce in maniera più immediata l’immaginario collettivo, ma anche Dicembre propone una serie di attività in grado di mantenere impegnato chi opera in questo settore.

Cardo.jpgTanto per cominciare, esistono ortaggi invernali che possono essere seminati o trapiantati proprio in questo periodo, ad esempio aglio, alcune varietà di cipolla, piselli e fave.  E ne esistono altri che invece vanno raccolti e lavorati proprio in Dicembre: pensiamo ad esempio al sedano, radicchio ed altre tipologie di cicorie, cardi.

Una delle lavorazioni più importanti di cui i prodotti che abbiamo citato hanno bisogno è l’imbianchimento. Grazie ad essa, alcuni prodotti possono risultare molto più gradevoli per i consumatori. Abbiamo pensato quindi di dedicare un breve articolo a questa procedura, che forse anche tu ti stai preparando ad attuare.

Cos’è l’imbianchimento

Sedano.jpgLa tecnica dell’imbianchimento - chiamata anche eziolamento - deve il proprio nome al fatto che impedisce la produzione di pigmenti fotosintetizzanti, come la clorofilla, portando dunque ad una sbiancatura della pianta. Oltre a questo, ha però anche un effetto determinante sul gusto e sulla consistenza del prodotto, portando un miglioramento alle sue proprietà organolettiche.

Si applica agli ortaggi da foglia e da costa, i cui tessuti tendono a lignificare ed assumere colorazioni particolari: sedani e cardi, finocchi, porri, indivia riccia o scarola e diverse varietà di cicoria come i radicchi.

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Perché e quando applicarlo

L’imbianchimento ci dà la possibilità di ottenere il massimo da alcuni prodotti agricoli tipici del mese di Dicembre che altrimenti risultebbero mediocri o addirittura immangiabili. Il radicchio, ad esempio, viene sottoposto a questa tecnica per perfezionarne la colorazione e, soprattutto, per renderlo croccante e più morbido al gusto.

Nel caso del cardo, che è in origine molto amaro e fibroso, l’imbianchimento è praticamente necessario; a seconda del metodo impiegato e della zona, può durare dalle 2 alle 6 settimane. Ed è l’unica fase impegnativa della sua coltivazione, dal momento che si tratta di una pianta piuttosto robusta e di semplice gestione.

 

Come avviene

La procedura consiste nello schermare la pianta dalla luce con differenti metodologie; è quindi del tutto naturale e non richiede l’utilizzo di alcun prodotto. Sottolineiamo che un imbianchimento sbagliato può causare la perdita della pianta: è dunque importante operare con attenzione e con costante controllo.

L’imbianchimento può avvenire o in pieno campo - anche con l'aiuto di appositi macchinari agricoli - o dopo la raccolta. Uno dei sistemi più semplici consiste nella legatura, che consiste nel chiudere e legare le foglie del cespo di ciascuna pianta, direttamente in campo, con un elastico o uno spago.

È necessario prestare particolare attenzione a che le foglie siano ben asciutte prima della legatura: in caso contrario, l’umidità potrebbe dare origine a marciumi. Lo spago o elastico vanno lasciati per un periodo variabile fra 10 e 20 giorni a seconda della tipologia di prodotto e della temperatura: meno con temperature alte, di più con temperature basse.

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Un’altra tecnica colturale per eseguire l’imbianchimento di verdure e ortaggi è la semplice rincalzatura. Consiste nel coprire di terra la pianta, in parte (ad esempio fino a due terzi della sua altezza) o anche per intero. La terra riportata alla base della pianta deve essere periodicamente ricompattata nel caso tenda a franare e dopo piogge o vento.

In altri casi, le piante vengono poste al di sotto di un tunnel freddo schermato dai raggi solari, ad esempio ricoperto di un film plastico di colore nero. Il tunnel dovrebbe essere arieggiato almeno una volta ogni due giorni; le piante possono essere lasciate così senza luce e senza acqua per un periodo tra le 2 e le 3 settimane, fino al raggiungimento dell’imbianchimento desiderato.

 

Conclusione

Abbiamo spiegato brevemente in cosa consista l’imbianchimento, in che modo possa essere attuato e in quali contesti venga messo in pratica. Fra le righe, abbiamo anche menzionato come questa tecnica si accompagni ad alcune lavorazioni per le quali esistono procedure e strumenti specifici come la legatura e la rincalzatura.

Vuoi approfondire l’argomento, ad esempio scoprendo quali sono le macchine più adatte per aiutarti in queste operazioni? Non esitare a contattarci.

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Topics: imbianchimento

R&S Forigo

Scritto da R&S Forigo

Divisione Ricerca e Sviluppo di Forigo Roteritalia. Team di esperti impegnati nello studio e nell'analisi delle principali tecniche agricole ed orticole utilizzate oggi. La conoscenza unita alla competenza sono il punto di partenza per il miglioramento continuo in uno scenario di innovazione e sviluppo tecnologico.


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